Si tratta di una persistente o ricorrente impossibilità di raggiungere, o di mantenere, un’erezione adeguata fino al completamento dell’attività sessuale. Tale anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali e non ha come cause un altro disturbo psicologico che non sia una disfunzione sessuale, un farmaco, od una condizione medica generale.
È necessario specificare se di:
– Tipo permanente
– Tipo acquisito;
di:
– Tipo generalizzato
– Tipo situazionale
e se:
– Dovuto a fattori psicologici
– Dovuto a fattori combinati
In questo genere di disturbo sono importantissimi i test medici ai fini di discriminare disturbi di natura fisica. Innanzitutto vengono eseguite delle analisi chimiche al fine di verificare il dosaggio ormonale; vengono poi effettuate misurazioni peniene:
Erettrometria notturna.
Flussimetria doppler peniena basale (meglio ecodoppler).
Arteriografia e/o cavernosografia statica e dinamica.
Potenziali evocati sacral (latenza del riflesso bulbocavernoso e integrità del nervo pudendo e dei centri dell’erezione riflessa posti a livello spinale S2-S4).
Test alla papaverina.
POSSIBILI CAUSE DEL DISTURBO MASCHILE DELL’EREZIONE
Per prima si cita l’ansia da prestazione che si accompagna al timore dell’insuccesso, ma esistono altri generi di paure che in questo disturbo rivestono grande importanza ossia quelle circa le conseguenze di una defaillance, come essere lasciati, abbandonati, non amati, ma anche derisi; inoltre l’insieme dei pensieri e dei convincimenti che si hanno in relazione ad una defaillance erettile diventano a loro volta deleteri.
Non è infrequente osservare un’incapacità di abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee, per condizionamenti sessuofobici, eccessiva intellettualizzazione, o per definizione troppo astratta del rapporto sessuale, ed altrettanto comune è la mancanza di coinvolgimento o novità (effetto Coolidge).
Al contrario, si può osservare una cattiva erezione, se non assente quando il coinvolgimento è eccessivo coinvolgimento o se la situazione si presenta come una grossa novità.
Naturalmente influisce molto lo stress in generale, derivante anche da altre situazioni, come il lavoro o preoccupazioni finanziarie.
Alcuni convincimenti erronei sono che gli uomini devono sempre avere desiderio di fare sesso, che tutti i contatti fisici devono avere scopi sessuali, che è importante la prestazione in sé, ecc.
LIVELLI DI TERAPIA DEL DISTURBO MASCHILE DELL’EREZIONE SECONDO IL PROCESS OF CARE CONSENSUS PANEL (1999).
Al primo livello si pongono:
– La Psicoterapia sessuale (con tecniche mirate quale la ristrutturazione cognitiva; la focalizzazione sensoriale; ed il coito inesigente).
– Gli Agenti farmacologici per via orale (testosterone; Sildenafil [Viagra], apomorfina sublinguale; trazodone; fentolamina; yohimbina).
– Terapia ex vacuo (vacuum device).
Al secondo livello troviamo:
– Gli Agenti farmacologici locali (papaverina; prostaglandina E1; cavernoiontoforesi; somministrazioni per via intrauretrale).
Al terzo livello si pone:
– La Terapia chirurgica (rivascolarizzazione microchirurgica; il trattamento delle fughe venose; le protesi peniene: rigide, semirigide, idrauliche [mono-, bi- tricomponenti].