Si caratterizza per un persistente o ricorrente ritardo, o assenza, dell’orgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale normale. In generale, lee donne mostrano un’ampia variabilità nel tipo o nell’intensità della stimolazione che induce l’orgasmo, quindi perchè sia valida una diagnosi di Disturbo dell’Orgasmo Femminile ci si dovrebbe basare sulla valutazione del clinico che la capacità di orgasmo della donna sia minore di quanto ci si aspetterebbe per età, esperienza sessuale, ed adeguatezza della stimolazione sessuale ricevuta.
Altro requisito fondamentale è che l’anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali e che la disfunzione dell’orgasmo non sia meglio attribuibile ad un altro disturbo ad eccezione di un’altra Disfunzione Sessuale, ad una condizione medica generale o all’uso di farmaci.
Specificare il tipo:
– Tipo permanente
– Tipo acquisito
Specificare :
– Tipo generalizzato
– Tipo situazionale
Specificare :
– Dovuto a fattori psicologici
– Dovuto a fattori combinati
LA TIPOLOGIA DELLE DONNE ANORGASMICHE SECONDO FENELLI E LORENZINI (1991).
Tipo 1:
– Presentano una curva di eccitamento crescente, un plateau prolungato, senza però alcun picco orgasmico, seguito quindi da una discesa graduale.
Tipo 2:
– Manifestano un eccitamento piuttosto rapido a cui segue un improvviso e brusco calo, come se la possibilità reale di un orgasmo inducesse la paura di lasciarsi andare. In questo caso si potrebbe parlare di fobia specifica per l’orgasmo, indotta probabilmente dal timore di perdere il controllo di sé.
TRATTAMENTO DEL DISTURBO FEMMINILE DELL’ORGASMO
Come nella maggior parte dei disturbi di natura psicologica è fondamentale fornire informazioni ed educare la persona ad una concezione più oggettiva di quanto sta accadendo e, nel caso dei disturbi sessuali anche circa l’anatomia sessuale, che sarà seguita nell’intimità della propria casa dall’esplorazione corporea allo specchio. Non si tratta soltanto di osservare i genitali, ma anche di condurre un’esplorazione tattile, al fine di comprendere la natura del proprio corpo e la piacevolezza di alcuni punti rispetto ad altri.
Come nel trattamento di altri disturbi di questo tipo, si ricorre alla masturbazione ed eventualmente all’utilizzo degli esercizi di Kegel che servono ad avvicinare la persona gradualmente alla penetrazione. Può essere funzionale l’utilizzo di fantasie erotiche.
Gli esercizi saranno condotti da soli e con il partner fino al raggiungimento del coito.