La depressione è caratterizzata da cambiamenti fisiologici, dell’umore, del modo di pensare e del comportamento, profondi e spesso duraturi nel tempo e si formalizza come un disturbo caratterizzato dalla presenza di più episodi caratterizzati da un cluster di sintomi che assumono una certa rilevanza soltanto se presenti contemporaneamente per un certo periodo di tempo.
Essi sono:
- umore depresso;
- perdita di piacere per quasi tutte le attività durante il giorno;
- cambiamento di peso significativo (aumento o diminuzione);
- cambiamenti nelle abitudini del sonno;
- essere agitato o essere rallentato;
- mancanza di energia;
- sensazione di essere inutile;
- difficoltà nella concentrazione;
- pensieri ricorrenti di morte o di suicidio.
La depressione può colpire chiunque ed è dovuta a cause molteplici e diverse da persona a persona; le ricerche mostrano tuttavia la presenza di tre fattori principali che aumentano il rischio di svilupparla:
- Fattori biologici. Si riferiscono alle alterazioni a livello neurotrasmettitoriale, ormonale e nel sistema immunitario; alterazioni nella regolazione dei neurotrasmettitori quali noradrenalina e serotonina, alterando la trasmissione degli impulsi nervosi possono incidere sull’iniziativa del soggetto, sul sonno, sul rimuginio e sul suo modo di interagire con gli altri.
- Fattori psicologici e sociali. Eventi di vita stressanti sono stati individuati come fattori precipitanti degli episodi depressivi; tra questi vi possono essere lutti, conflitti interpersonali e familiari, malattie fisiche, cambiamenti di vita, essere vittima di un reato, separazioni coniugali e dai figli. Tra questi eventi possiamo trovare anche cambiamenti nelle condizioni lavorative o l’inizio di un nuovo tipo di lavoro, la malattia di una persona cara, gravi conflitti familiari, cambiamenti in ambito sociale, trasferimenti di domicilio e così via.
- Fattori genetici e fisiologici. Tra i familiari di primo grado di individui con depressione maggiore esiste un rischio di sviluppare il disturbo da due a quattro volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Quello che viene ereditata è comunque una predisposizione verso il disturbo, non il disturbo vero e proprio, pertanto diventano determinanti le esperienze di vita e la capacità di fronteggiamento apprese dall’individuo.
Una manifestazione allarmante che può accompagnarsi a questo disturbo è l’ideazione suicidaria che si presenta quando la persona arriva ad avere una visione negativa di sé, del mondo e del futuro (la triade negativa di Beck) senza poter tornare indietro.
Per una breve e sintetica delle caratteristiche del disturbo si rimanda all’argomento collegato: IL LUTTO.
Bibliografia
Galeazzi, A., Meazzini, P. (2004). Mente e Comportamento. Giunti Editore, Firenze.
Klosko, J.S., Sanderson, W.C. (2001). Trattamento cognitivo-comportamentale della depressione. McGraw-Hill, Milano.