La parola agorafobia viene dal greco e letteralmente significa: “paura degli spazi aperti”. In realtà le persone che ne soffrono, da una parte temono lo spazio esterno, perché vissuto come ostile, ma anche di tante situazioni che hanno a che fare con ambienti chiusi, perché il denominatore comune è l’incapacità di allontanarsi prontamente in caso di necessità o di ricevere soccorso; hanno infatti paura di guidare in autostrada, temono – nelle forme più gravi – di allontanarsi dai posti che sono loro familiari, di andare in giro da soli e così via, ma anche di luoghi come le banche, gli ascensori, gli aerei, i mezzi pubblici, specialmente la metropolitana e ovviamente l’aereo.
Questo disturbo è spesso legato agli attacchi di panico: almeno il 60% dei pazienti che hanno attacchi di panico soffre anche di agorafobia. Secondo la teoria cognitivo-comportamentale, la condizione agorafobica spesso rappresenta una forma di generalizzazione dell’ansia, nel senso che la paura di avere un attacco di panico, si associa con luoghi dove, appunto, dai quali sia difficile fuggire, o dove sentirsi male indurrebbe un senso maggiore di vergogna sociale.
La principale conseguenza dell’agorafobia riguarda la qualità della vita di chi ne soffre. Queste persone non hanno la possibilità di avere una vita serena perché progressivamente evitano un gran numero di situazioni che creano loro disagio. Nelle forme più gravi alcuni arrivano persino a non uscire di casa, se non in compagnia di una persona di fiducia. Scelgono così un compagno-accompagnatore (genitore, partner, ecc.) insieme al quale riescono ad affrontare meglio le situazioni temute. Una modalità comportamentale di questo tipo, può però divenire a sua volta un fattore di mantenimento del disturbo, andando a determinare uno stato di co-dipendenza.
Bibliografia
Galeazzi, A., Meazzini, P. (2004). Mente e Comportamento. Giunti Editore, Firenze.
Sassaroli, S., Lorenzini, R., Ruggiero, G.M. (2006). Psicoterapia cognitiva dell’ansia. Rimuginio, controllo ed evitamento. Raffaello Cortina Editore, Milano.